Può accadere che si presenti sia sonnambulismo che terrore notturno. Il secondo si differenzia dal primo in quanto caratterizzato da attivazione del sistema nervoso autonomo (palpitazione, tremore, sudorazione) e da intenso terrore. seguito da una totale amnesia la risveglio.
A che età
E' un disturbo tipico dell'età pediatrica (tra i 3 i 10 anni nel 10-14% dei bambini, più raramente fino a 12 anni nel 2%).
Cosa accade al corpo
Vi è un parziale risveglio dal sonno profondo (fasi 3 e 4 del sonno non REM) e spesso li bambino è molto agitato, grida, a livello muscolare si rileva una notevole attivazione, presente tachicardia. Può accadere che scenda dal letto e cammini, urlando. Se viene svegliato, può non riconoscere i famigliari e apparire confuso.
In che momento della notte
Spesso questi episodi avvengono nella prima parte della notte e durano da qualche decina di secondi a qualche minuto.
Il problema tende a sparire con il tempo.
Cause
La componente genetica/familiarità influisce. Il rischio può essere 10 volte maggiore di avere terrori notturni se un parente ha sofferto di parasonnie (per esempi sonnambulismo).
Ci possono essere alcuni fattori 'organici' che possono influire nella comparsa (asma notturna, apnee, deprivazione del sonno, reflusso...).
Diagnosi
La storia clinica anamnestica e i racconti di chi si occupa del bambino sono fondamentali.
accanto a questi può essere utile una diagnosi strumentale (poligonografia) per verificare l'eventuale presenza di episodi epilettici nel sonno o per verificare la presenza di altri disturbi respiratori che appunto possono favorire l'insorgenza del paro nocturnus.
Importante distinguere il pavor dagli incubi, tipici invece della fase REM e avvengono nella fase centrale-finale del sonno e si ricordano.
Pavor nocturnos e problemi psicologici
I bambini che soffrono di questo disturbo hanno maggiore probabilità di commorbilità con altri disagi psicologici.
La diagnosi differenziale va fatta anche rispetto agli attacchi di panico durante i quali il bambino si risveglia con tachicardia, sudorazione e sensazione di non respirare e dove c'è un maggior grado di coscienza-consapevolezza (i bambini ricordano al mattino gli attacchi di panico notturni).
Trattamento
Solitamente vi è una remissione spontanea delle crisi di terrore notturno.
E' utile comunque utilizzare degli accorgimenti:
A che età
E' un disturbo tipico dell'età pediatrica (tra i 3 i 10 anni nel 10-14% dei bambini, più raramente fino a 12 anni nel 2%).
Cosa accade al corpo
Vi è un parziale risveglio dal sonno profondo (fasi 3 e 4 del sonno non REM) e spesso li bambino è molto agitato, grida, a livello muscolare si rileva una notevole attivazione, presente tachicardia. Può accadere che scenda dal letto e cammini, urlando. Se viene svegliato, può non riconoscere i famigliari e apparire confuso.
In che momento della notte
Spesso questi episodi avvengono nella prima parte della notte e durano da qualche decina di secondi a qualche minuto.
Il problema tende a sparire con il tempo.
Cause
La componente genetica/familiarità influisce. Il rischio può essere 10 volte maggiore di avere terrori notturni se un parente ha sofferto di parasonnie (per esempi sonnambulismo).
Ci possono essere alcuni fattori 'organici' che possono influire nella comparsa (asma notturna, apnee, deprivazione del sonno, reflusso...).
Diagnosi
La storia clinica anamnestica e i racconti di chi si occupa del bambino sono fondamentali.
accanto a questi può essere utile una diagnosi strumentale (poligonografia) per verificare l'eventuale presenza di episodi epilettici nel sonno o per verificare la presenza di altri disturbi respiratori che appunto possono favorire l'insorgenza del paro nocturnus.
Importante distinguere il pavor dagli incubi, tipici invece della fase REM e avvengono nella fase centrale-finale del sonno e si ricordano.
Pavor nocturnos e problemi psicologici
I bambini che soffrono di questo disturbo hanno maggiore probabilità di commorbilità con altri disagi psicologici.
La diagnosi differenziale va fatta anche rispetto agli attacchi di panico durante i quali il bambino si risveglia con tachicardia, sudorazione e sensazione di non respirare e dove c'è un maggior grado di coscienza-consapevolezza (i bambini ricordano al mattino gli attacchi di panico notturni).
Trattamento
Solitamente vi è una remissione spontanea delle crisi di terrore notturno.
E' utile comunque utilizzare degli accorgimenti:
- porre attenzione all'igiene del sonno
- adottare tecniche di rilassamento nella fase di addormentamento
- Non svegliare il bambino durante le crisi di terrore notturno in quanto si potrebbe peggiorare l'agitazione del bambino nonché la durata dell'episodio
- predisporre misure di sicurezza (impedire accesso a scale, chiudere porte etc), non parlare al bambino di tali episodi per non favorire ansia