Cosa è'
Il sonnambulismo è un disturbo del sonno; solitamente episodi di sonnambulismo caratterizzano la prima parte della notte, solitamente le prime ore dopo l'addormentamento. Durante episodi di sonnambulismo vengono compiuti movimenti e comportamenti senza che la persona ne abbia coscienza in quanto il sonnambulo continua a dormire durante gli episodi.
Tali episodi solitamente hanno una durata che va da pochi minuti a qualche decina di minuti. I comportamenti possono essere dallo stare seduti sul letto con gli occhi aperti, come se si fosse svegli, al compiere atti motori complessi come alzarsi e camminare, vestirsi etc. Può capitare anche che parli o che emetta suoni non comprensibili. E' consigliabile non svegliare o toccare il sonnambulo in quanto puòo avere comportamenti aggressivi in quanto spaventato. Chi soffre di questo disturbo può avere comportamenti pericolosi per sé stesso in quanto non è cosciente di quel che sta facendo.
Quando l'esordio?
Piuttosto comune durante l'età evolutiva (1 episodio almeno tra il 15% e il 30% dei bambini, mentre il 6% ha episodi ricorrenti).
Può comparire in una fascia di età generalmente compresa tra i 4 e 12 anni e tende a scomparire con la pubertà. Presente nell'età adulta in circa il 2% della popolazione.
Cause
La familiarità ha un ruolo importante: chi ha episodi di sonnanbulismo ha almeno un famigliare che ne soffre o ne ha sofferto.
Inoltre fattori medici (febbre alta dovuta ad infezioni che aumenta la quantità di sonno profondo, faae del sonno in cui accadono questi episodi) e psicologici-emotivi (stress, disagio psicologico), deprivazione di sonno o abuso di sostanze (alcool e droghe).
Sonnambulismo nei bambini
Come detto sopra, è normale che i bambini talvolta possano avere episodi di sonnambulismo durante i quali si alzano, vanno nel letto del fratellino o dei genitori, si alzano, accendono una luce...il tutto ad occhi aperti, tanto che i genitori pensano che il figlio sia sveglio.
Quando consultare uno specialista
- se la frequenza degli episodi di sonnambulismo è maggiore di 2 volte la settimana
- se avvengono più episodi durante la notte
- se tali episodi avvengono oltre le 2 ore dall'addormentamento
- se durante il sonnanmbulismo il bambino compie azioni pericolose (sale o scende le scale) o se è 'agitato'
- se presente enuresi (pipì a letto)
- se il bambini è particolarmente ansioso
Diagnosi
I racconti di chi ha assistito il sonnambulo sono la base su cui poter effettuare una diagnosi.
Nel caso si sospetti che gli episodi siano di natura epilettica, una diagnosi strumentale (video-polisonnorafia ) va effettuata per completezza diagnostica da una figura specialistica.
Nei casi più complessi, ove siano presenti cronicità dei sintomi, parasonnie del sonno NREM, frequenza elevata di tali episodi
va suggerito un trattamento specifico (vedi sotto).
Trattamento
L'approccio comportamentale viene indicato dalla letteratura scientifica come attualmente il più efficace.
Punti fondamentali sono la psico educazione circa l'igiene del sonno accompagnato dall'insegnamento di tecniche di rilassamento., utili nella fase di addormentamento o nei periodi di vita di maggiore stress dei pazienti che possono favorire episodi di sonnanbulismo.
Solitamente l'andamento del disturbo comporta una remissione anche spontanea senza interventi mirati.
Laddove questo non accade o la natura del disturbo lo richieda, è opportuno un trattamento che preveda un protocollo di risvegli notturni che, alterno i cicli sonno-velia del bambino, portano a modificazione del pattern elettrofisiologia che soggiace al disturbo.
Il trattamento farmacologico, necessariamente seguito da una figura medica specialistica, è indicato solo nei casi in cui la frequenza degli episodi di sonnambulismo è elevata e tali episodi possono comportare conseguenze pericolose per il bambino.